
L’olio di palma si è recentemente trasformato in un mostro alimentare. Tuttavia, molti sono i pregiudizi e poche le certezze condivise riguardanti l’olio vegetale più diffuso e utilizzato nella filiera agroalimentare.
L'olio del frutto della palma e l'olio di semi di palma (quest'ultimo detto anche olio di palmisto), è ottenuto dalla polpa del frutto della palma da olio (Elaeis guineensis): una pianta originaria delle foreste pluviali della Guinea (Africa occidentale). È l’olio vegetale più consumato al mondo: rappresenta il 35% dell’intera produzione mondiale di oli vegetali occupando circa il 6% delle superfici coltivate.
Seguono la soia (circa 27%), la colza (circa 14%), il girasole (10%). L’olio di oliva, infine, rappresenta l’1% del mercato degli oli vegetali (Fonte: RSPO).
Quali sono i vantaggi che hanno portato all'utilizzo dell’olio di palma?
L'uso dell'olio di palma nel settore alimentare risale a più di 10.000 anni fa: in Asia sudorientale, Africa e parte del Brasile, l'olio di palma è largamente utilizzato ancora oggi anche in cucina. Nei paesi occidentali, invece, l'olio di palma si utilizza principalmente in forma raffinata, come ingrediente naturale in molti prodotti alimentari.
Le palme da olio producono in media 3,7 tonnellate di olio per ettaro; 10 volte rispetto a un ettaro coltivato a soia, 7 volte il girasole, 5 volte la colza (Fonte: Faostat). Inoltre, per il basso costo, rappresenta il 30% della produzione mondiale di olio, con un trend in crescita del suo utilizzo per il settore alimentare.
L’Italia è il secondo importatore continentale (dopo i Paesi Bassi), anche se in realtà solo il 21% dell’olio di palma importato in Italia (386.000 tonnellate nel 2015) è destinato all'industria alimentare; il restante 79% si divide tra i settori bioenergia, zootecnia, oleochimica, cosmetica e farmaceutica (Fonte Coeweb ISTAT).
Dove si genera, quindi, la polemica? Dalle sue lavorazione e raffinazione, da cui possono derivare contaminanti nocivi più o meno dimostrati, dalla sua alta resa e dal suo basso costo che nasce il dilemma sullo sfruttamento di terre dove hanno preso piede la coltivazioni della palma da olio.
Quando è nata la polemica e cosa ha reso questo ingrediente tanto controverso?
Da quando è entrato in vigore il Regolamento Europeo che sancisce l’obbligo di specificare che tipo di olio/grasso vegetale è presente nell'alimento - 12 dicembre 2014 e dal 13/12/16 l’obbligo è effettivo - l’olio di palma, di mais, di girasole, di colza, di arachidi etc., non si sono più potuti nascondere dietro la dicitura olii e grassi vegetali e sono iniziate le campagne contro l’olio di palma.
Ma in cosa consiste la certificazione RSPO? Quali sono i temi protagonisti della Tavola Rotonda sull’olio di palma che fornice un modello per la gestione responsabile delle piantagioni della palma da olio?
Stay tuned…